L’appello di R.A.S.P.A. sposato dalle amministrazioni?

L’emergenza dei rifiuti in Calabria è pilotata da chi vuole lucrare sul fatto che essa non venga mai davvero risolta, prolungando all’infinito la crisi di un sistema che non può più essere lasciato in mano agli interessi dei privati. è questo, in estrema sintesi, l’assioma principale emerso dall’assemblea pubblica organizzata ieri, 8 febbraio 2020, a Trebisacce da R.A.S.P.A., Rete Autonoma Sibaritide e Pollino per l’Autotutela: ad essa, oltre a un nutrito numero di cittadini, ha preso parte anche l’ex sindaco di Saracena, Mario Albino Gagliardi, autore di un incisivo intervento sulla sua illuminata esperienza in qualità di amministratore. Il ciclo dei rifiuti, ha detto a più riprese Gagliardi, va chiuso all’interno del ristretto territorio che li produce. Il sistema basato sugli A.T.O. (ambiti territoriali ottimali) provinciali è fallimentare e deve essere anch’esso rivisto radicalmente e optare, invece, per un consorzio ristretto di comuni, accorpati in un’azienda speciale di diritto pubblico ma, di fatto, autonomi nella gestione del servizio.

Le esperienze di Capannori, in provincia di Lucca, di Salerno e di Saracena costituiscono precedenti che non si possono più ignorare. Proprio in ragione di ciò i sindaci, i presidenti degli A.T.O. e la regione Calabria non possono più parlare di ecodistretti, discariche e inceneritori (ancora e incredibilmente) come delle uniche soluzioni possibili per superare la crisi. L’assemblea popolare di Trebisacce ha indicato ancora una volta, e a quanto pare era necessario, che una strada diversa è possibile. Se saremo in grado di seguirla, incentivando una raccolta differenziata spinta e di qualità e ridistribuendo equamente la ricchezza prodotta da un ciclo di smaltimento virtuoso, i rifiuti smetteranno presto di essere un problema, trasformandosi invece in una risorsa per tutti.

A quanto pare, però, le esperienze di Saracena e di Capannori non sono destinate a restare isolate. Simona Colotta, eletta sindaco di Oriolo lo scorso anno e tra i pochissimi amministratori presenti a Trebisacce, si è detta motivatissima a creare un’azienda consortile con diversi comuni (Montegiordano, Nocara, Canna, Plataci e altri) per sottrarsi definitivamente, così ha dichiarato, ai capricci dei privati che gestiscono l’immondizia calabrese, traendone profitti sin troppo lauti.

L’assemblea presieduta da R.A.S.P.A. ha auspicato la rinuncia immediata al meccanismo delegante ed esternalizzante che ha prodotto questo stato di cose (non solo nell’ambito della raccolta dei rifiuti), lanciato un appello a cittadini e istituzioni a sposare con consapevolezza la linea dell’autotutela e si è data appuntamento a giovedì prossimo, 13 febbraio 2020, a Cassano allo Ionio, dove si terrà un consiglio comunale aperto, richiesto da associazioni e movimenti. Esso è volto a scongiurare l’ampliamento della già enorme quarta buca e la creazione di una quinta dove dovrebbe esserci spazio soltanto per agricoltura di qualità e cura del territorio.

R.A.S.P.A.Rete Autonoma Sibaritide e Pollino per l’Autotutela

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