SALUTE: SCENARI GLOBALI TRA PUBBLICO E PRIVATO

La nostra salute è in mano ai privati! Il processo estrattivo, anche in ambito sanitario, procede a vele spiegate. Si acquistano i Beni Comuni, si aprono ‘Pronto Soccorso’ a pagamento e, notizia di pochi giorni fa, si apprende che a Padova ha alzato le saracinesche un  medico di base senza file ma con fattura (Fonte: Il Mattino di Padova).

Medelit è un gruppo privato che ha implementato un servizio di Guardia Medica Privata a Domicilio già oggi disponibile a Milano, Monza, Udine, Firenze, Viterbo, Roma, Palermo, Modena e Napoli. “Il servizio è privato”, specificano sul sito, “e quindi soggetto a pagamento. Non sono previsti sovrapprezzi nei giorni festivi né differenziazioni in base all’orario della visita. Per ogni visita viene emessa regolare fattura. La tariffa di partenza per una visita della guardia medica privata è di 110,00 Euro.

Precedentemente avevano già inventato la figura del “medico a gettone”. Professionisti che si negano agli incongrui stipendi degli ospedali pubblici per aderire ad alcune e ben strutturate cooperative. A causa della penuria di personale, la sanità pubblica deve cedere alle proposte molto più esose di queste cooperative mediche. Abbiamo un esempio di questa realtà in Calabria dove il Presidente della Regione ha chiamato in servizio gli ormai celeberrimi medici cubani che pare costerebbero 4.700 euro al mese. In un intervento al Consiglio Regionale del 2022, Occhiuto snocciolò i numeri per rispondere alle proteste dell’opposizione, notificando che un medico delle italianissime cooperative costava alle casse pubbliche 150€ per ogni ora di servizio, quindi 1200€ al giorno e cioè 50 mila € mensili. Un bel business alla spalle dei cittadini che devono aspettare mesi, se non anni, per poter fare una visita specialistica. 

Ancora prima fu il Covid. La ricerca pubblica non è riuscita a gestire la pandemia e la ‘scoperta’ dei vaccini è stata appaltata alle multinazionali farmaceutiche che ovviamente hanno sgomitato per bruciare le tappe della sperimentazione e portare prima di tutti gli altri il siero sul mercato per averne un vantaggio competitivo. In effetti i vaccini arrivarono in maniera stupefacente in tempi brevissimi e quasi tutti all’unisono: Astrazeneca, Pfizer, Jhonson & Jhonson. E senza sapere molto si disse anche che potevi fare una prima dose di Astrazeneca (poi ritirata dal mercato), una seconda dose di Pfizer e magari un richiamo di Johnson & Johnson. Se ci fossero interazioni avverse tra i vaccini forse non lo sapremo mai. Successivamente, però, la stessa responsabile commerciale di Pfizer, al Parlamento Europeo, ha ammesso che il loro vaccino anti-Covid: “Non è stato testato per prevenire l’infezione”, “perché nessuno ce lo ha chiesto” (https://www.ilfattoquotidiano.it). Quindi, di fatto, tutte le ciance sulla maggiore infettività dei no vax erano appunto ciance.

In buona sostanza, oggi il ‘pubblico’ ha meno risorse dei privati. Per fare un cimitero a Rende (CS) bisogna fare un Project Financing; per la costruzione del Ponte sullo Stretto si devono chiamare mega gruppi edili a co-finanziare per poi recuperare l’investimento attraverso la gestione del pedaggio.

Lo Stato non ha i fondi per iniziare e spingere una ricerca di alto livello e fuori dalle logiche del mercato. Così, ad esempio, ci pensa l’azienda Neuralink di Elon Musk che annuncia il primo chip installato sperimentalmente su un essere umano:

“Il primo prodotto di Neuralink si chiama Telepathy, permetterà di controllare il telefono o il computer e attraverso di questi, molti altri dispositivi”: così Elon Musk, fondatore e principale finanziatore dell’azienda Neuralink vede il futuro del chip impiantabile. Lo ha scritto sulla piattaforma X poco dopo avere annunciato il primo impianto in un essere umano. “L’uso iniziale – ha proseguito Musk – è per chi ha perso l’uso delle gambe. Immaginate se Stephen Hawking avesse potuto comunicare più velocemente” (Ansa.it).

La salute è e sarà il portoncino di entrata per convincerci a robotizzarci con l’installazione nel nostro corpo di apparati bionici. Chi gestirà il tutto saranno aziende commerciali multinazionali e fondi di investimento! I Big Data sono e saranno sempre più un loro appannaggio da utilizzare commercialmente e politicamente. In cambio della cessione dei nostri dati provenienti dalle interazioni con le piattaforme online e in futuro in cambio dei nostri dati biologici, avremmo uno screening permanente della pressione, del battito cardiaco, del flusso sanguigno e dei valori degli zuccheri, del colesterolo o dei trigliceridi. Moriremo ugualmente ma avremo la sensazione di essere più sicuri!

Inutile dire che non esiste al momento nessuna pubblicazione scientifica su questa sperimentazione che magari potrà seguire la strada dei brevetti e rimanere ‘occulta’ per salvaguardare l’interesse commerciale dell’azienda privata. Dopo l’ingrediente segreto della Coca-Cola avremo in futuro il ‘bugiardino’ bugiardo dei farmaci in cui non saranno presenti tutti i principi attivi per salvaguardarne la commerciabilità? 

Qualcuno aveva parlato dello Stato Imperialista delle Multinazionali…ma è storia passata, servono nuove analisi e nuove collocazioni!

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