NO TAP: SÌ, QUELLA CHE CHIEDE SALVEMINI È SOLTANTO ELEMOSINA!

Come avviene da sempre, chi porta avanti la battaglia contro il sistema estrattivista di TAP argomenta le proprie affermazioni, a differenza di chi periodicamente si ricorda del gasdotto per semplice interesse politico.
Ed è proprio per questo che vogliamo spiegarvi perché quella che il sindaco di Lecce chiama “compensazione” è soltanto elemosina.

L’ultimo gasdotto arrivato sul territorio Italiano, il Green Stream, è approdato a Gela nell’ottobre del 2004.
Con una capacità di appena 8 miliardi di m³, è approdato in un’area industriale estremamente devastata (Non su una spiaggia a forte vocazione turistica), e nonostante ciò è stata forte la battaglia degli enti locali.
Come si può leggere nella VIA del Green Stream, poi riportato in Autorizzazione Unica, l’opera a SNAM è costata CENTINAIA di milioni di euro, con un ampio bacino di compensazioni.
La cosa fondamentale da notare è che tutto questo è stato deciso nei tavoli istituzionali preposti, e le “compensazioni” sono diventate parte integrante delle autorizzazioni con piani specifici “ante operam”.

Per quanto riguarda TAP/SNAM invece, per bocca di intelocutori non proprio disinteressati (vedi l’ex deputato Federico Massa, avvocato in quota PD che oggi difende uno degli imputati nel processo contro TAP), sul piatto ci sarebbero 55 milioni di euro ridotti a 30 per tutto il percorso da San Foca a Mesagne.
Le compensazioni, presentate da SNAM e messe nel cassetto, nello specifico rasentano il ridicolo, e si concentrano in un’espansione della rete di distribuzione del metano per autotrazione, in pratica “pompe” di Metano.
Badate bene, non sconti sul metano, ma solo punti di distribuzione, tutto questo certamente non concentrato solo a Lecce. Punti di distribuzione che non portano alcun vantaggio al territorio.

Quindi fatecelo ribadire: Salvemini chiede ELEMOSINA e in cambio mette in dubbio le richieste risarcitorie di chi la battaglia l’ha fatta veramente.

Sì, la battaglia, un altro punto dolente di questa vicenda: possiamo tristemente confermare che il comune di Lecce, pur avendo 22 Km di gasdotto, pur essendo capoluogo di una provincia martoriata, lamentandosi tardivamente e in maniera pilatesca degli impatti, non ha MAI fatto ricorso contro l’Autorizzazione Unica del tratto SNAM.
Questa è una decisione della Giunta Salvemini inspiegabile, che mette in dubbio la reale possibilità del comune di Lecce di costituirsi parte civile nei procedimenti penali.
È chiaro che Salvemini sta chiedendo l’elemosina sulle spalle di centinaia di leccesi che ora hanno il tubo dentro casa, quei leccesi che dal comune non hanno avuto nessuna risposta per anni e che oggi si trovano un sindaco che prova a tirare un colpo alla botte e uno al cerchio.

Movimento NO TAP

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