Cosenza: Nessuno spazio a fascisti e razzisti

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L’unione sindacale di base fa proprio l’appello lanciato dai compagni del CPOA RIALZO e dalla rete antifascista cosentina alla mobilitazione contro l’arrivo nella nostra città del fascista Roberto Fiore e dei suoi tirapiedi.
Puntuali, ad ogni scadenza elettorale, i topi di fogna di FN cercano di tirare fuori la testa dalla fogna dove sono stati relegati e di convocare qualche pubblica adunata, ma altrettanto puntualmente sono costretti a disdire le loro convocazioni o a barricarsi all’interno di qualche struttura privata protetti e scortati dalla polizia. Lo stratagemma utilizzato negli ultimi anni è quello di convocare su facebook pubblici eventi senza indicare il luogo dell’appuntamento. Gradassi solo in gruppo o dietro ad una tastiera sti fascisti del terzo millennio. Codardi, pavidi e vigliacchi fino al midollo quando toccano duro.
E nonostante la sua reputazione di città aperta, Cosenza sa bene contro chi mostrarsi intollerante!!!
Cosenza ha saputo dimostrare negli anni che idee e pratiche di odio ed intolleranza non avranno mai terreno fertile tra la sua gente e le sue piazze e le sue strade saranno prontamente presidiate per estirpare sul nascere qualsiasi ipotesi reazionaria razzista e fascista. Cedere anche di un solo millimetro sul terreno della militanza antifascista, favorire operazioni revisionistiche, pensare che l’antifascismo sia anacronistico o possa essere delegato allo spirito “democratico” di qualche questore o prefetto, significa negare la tendenza “fascistizzante” che si respira oggi sia a livello nazionale che continentale.

Fascistizzazione intesa come processo di sdoganamento di formazioni ed organizzazioni dichiaratamente fasciste, che oggi hanno la legittimità non solo di professare le loro idee di odio a reti unificate, anche grazie alla legittimità politica riconosciuta loro dagli ultimi dispositivi liberticidi contenuti nei decreti Minniti, ma anche di armare le mani di criminali stragisti che sparano indisturbati nelle nostre città o che se ne vanno in giro a compiere raid contro migranti, rifugiati ed operai.
Perché saranno anche cambiati i tempi e avranno anche trovato vesti diverse con le quali presentarsi rispetto alla tradizionale camicia nera, ma il loro subdolo ruolo di cani da guardia del capitale e servi dei padroni difficilmente riusciranno a mascherarlo.

Sul piano continentale la tendenza alla fascistizzazione è da ricercare nel processo di spoliazione democratica imposto dai tecnocrati di Bruxelles; nel depauperamento della sovranità popolare; nell’accentramento del potere nelle mani di banche e gruppi di potere finanziari (BCE, FMI), che determinano non solo le scelte politiche dei governi ma anche chi materialmente governerà; nel finanziamento, appoggio, e armamento da parte dell’unione europea e della nato a formazioni dichiaratamente naziste, come successo in Ucraina.
Praticare oggi l’antifascismo non significa solo togliersi lo sfizio di tirare qualche uovo marcio a Fiore o dare due bei calci in culo a qualche fascistello fomentato dalle idee reazionarie di questo porco milionario difeso dai servizi segreti, che chiama alla guerra contro poveri, ma significa aver chiara una prospettiva di trasformazione anticapitalista.

Ecco perché non devono sorprendere i passi indietro di PD, e delle burocrazie nazionali di ANPI, ARCI e CGIL rispetto all’adesione al corteo antifascista di Macerata, ecco perché noi il fascismo lo combattiamo ogni giorno nelle strade. Ecco perché il PD, il partito dei padroni, è un nostro nemico tanto quanto forza nuova.

USB Federazione di Cosenza

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