DecidiamoNoi: “I sordi fannu venì a vista ari cicati”

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“I sordi fannu venì a vista ari cicati”, questo il detto popolare che mostra come il denaro possa fare “miracoli”, possa far accantonare tutte le riserve morali. “U fannu tutti, mo propriu io?”. Non importa se la mia condotta significa l’inquinamento irreversibile di vaste aree, se in quelle terre contaminate si continua a coltivare immettendo sul mercato prodotti alimentari dannosi, se i miasmi prodotti da elementi chimici e radioattivi fanno ammalare i bambini.


«Ci mancavano anche i bambini che vanno all’ospedale, che muoiano». Così uno degli indagati nell’inchiesta della Dda di Firenze per traffico illecito di rifiuti mentre parlva della situazione creatasi a causa dello stoccaggio abusivo di rifiuti pericolosi in una discarica situata vicino a una scuola. «Non mi importa nulla dei bambini che si sentono male – prosegue l’uomo senza sapere di essere intercettato -, io li scaricherei in mezzo alla strada i rifiuti».


Perché una discarica vicino ad una scuola? Avendo un impianto in città si riducono i costi di trasporto dei Rifiuti Solidi Urbani e quindi si massimizza il profitto? Perché l’ILVA nel cuore della città di Taranto? Perché, ad esempio, a Rende, la Calabra Maceri a due passi del centro cittadino? Perché a Castrolibero la megadiscarica è sorta a pochi metri del centro abitato e delle scuole? E l’ex discarica di Sant’Agostino? E il depuratore consortile a Coda di Volpe?
Inoltre, chi sorveglia sulla nostra salute? Certamente non quelle “istituzioni” che da statuto starebbero lì per tutelare i nostri interessi. Ad esempio, fino a quando l’impianto della ex Legnochimica ha prodotto occupati (circa 400 che con l’indotto diventano migliaia di persone) e quindi clientele e voti, nessuno si è accorto dello scempio ambientale che si stava realizzando sotto casa. Si è permesso ad una ditta privata di ingrassare e massimizzare i propri profitti a scapito dell’ambiente e incamerando cospicui contributi statali.


Cosa dire del sistema di smaltimento illecito di oltre 117.000 tonnellate di ferriti di zinco provenienti dalla “Pertusola Sud” S.p.a. di Crotone alcune delle quali interrate in alcune aree all’interno del perimetro del “Sito di Interesse Nazionale” di “Crotone, Cassano e Cerchiara di Calabria”?


Anche in questo caso la nascita della Pertusola Sud (la più grande fabbrica calabrese) e la Montedison ha trasformato la zona del crotonese in uno dei più grandi centri industriali del Sud. Un gran numero di cittadini della zona ha lavorato nelle due fabbriche che hanno portato anche grossi benefici alla vita economica crotonese. Nessuno in quegli anni si accorse del diffuso inquinamento e del sistema criminale di stoccaggio di scorie altamente inquinanti.


E’ ora di rimediare bonificando tutto ma è anche ora di non ripetere più gli sbagli del passato. Le ultime intercettazioni, però, ci dicono che la lezione non è servita e che in un sistema che si basa sul denaro e sulla mercificazione della vita, neanche la salute dei bambini riesce a strapparci una lacrima e a farci ritornare ad essere umani!

Coordinamento Territoriale #DecidiamoNoi

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