In seguito alla proclamazione dello stato di agitazione del personale Biolife, centro di riabilitazione cosentino accreditato col SSR, determinato dalle politiche di ristrutturazione aziendale, i delegati sindacali di USB (unione sindacale di base) hanno nei giorni scorsi incontrato il DG dell’ASP di cosenza Dott. Mauro e dovrebbero lunedi 12/12/2016 incontrare presso la sede prefettizia, l’amministrazione aziendale, l’asp e la regione calabria per discutere della situazione occupazionale dell’azienda e dello stato della sanità privata cosentina che per conseguenza dei decreti del commissario ad acta per il piano di rientro dal disavanzo economico in materia di sanità e per forti responsabilità dell’ASP di Cosenza vede il nostro territorio a forte rischio sia per quanto riguarda l’accesso alle cure per la popolazione sia per il capitolo relativo ai lavoratori che operano all’interno di tali centri.

Dall’insediamneto del Commissario Scura la situazione della sanità calabrese anzichè subire miglioramenti è andata sempre più peggiorando.
Con l’introduzione del DCA 62/2015, il decreto che non riconosce più la differenzazione delle tariffe in rapporto al CCNL applicato in azienda, il pagamento delle prestazioni riabilitative viene uniformato, determinando come conseguenza che le aziende dove venivano applicati contratti di maggior favore per i priopri dipendenti, per riacquisire quei margini di profitto erosi dal decreto modificano i contratti applicando ai propri dipendenti contratti con condizioni economiche nettamente inferiori e a volte non corrispondenti alla natura dei centri, senza che ne l’ASP ne la Regione Calabria attivassero gli opportuni controlli di verifica. Anche il Biolife nell’agosto del 2015, un mese dopo la firma della delibera ha unilateralmente modificato il CCNL adottando nella propria azienda il CCNL AIOP RSA, adattandosi agli standard delle altre strutture e uniformando al ribasso le condizioni economiche e contrattuali dei propri lavoratori.
Al solito a pagare sono sempre il lavoratori.

Con il DCA 81/2016 che riscrive in peggio le piante organiche minime all’interno dei centri accredditati con il SSR, al Biolife abbiamo assitito nelle settimane scorse ad una rivisitazione dei livelli occupazioni con licenziamenti e tagli di ore. Situazione che nei prossimi mesi potrebbe ancor di più peggiorare perchè lo stesso decreto prevede che il numero dei lavoratori debba essere proporzionale, (non come era prima all’accreditamento) alla contrattualizzazione. Se biolife è accreditata per 86 pazienti al giorno (36 ambulatoriali, 20 diurni, e 30 ricoveri) ma la contrattualizzazione taglia il 20% delle prestazioni, la regione riconosce con questo decreto alle aziende la possibilità di tagliare il numero dei lavoratori.

Il  DCA 26/2016 definisce i livelli di finanziamento per le strutture erogatrici e in sostanza non riconosce alle cliniche la totalità delle prestazioni utili a garantire la copertura dell’intero anno. Conseguenza di tale misura è che l’accesso alle cure per i pazienti cosentini viene negato in determinati periodi dell’anno (nel nostro caso dal 20 novembre al 31 dicembre avendo il biolife terminato le prestazioni convenzionate), e che i lavoratori stessi rischino di non lavorare e non essere pagati.
Lo stesso decreto prevede però che le ASP possano e debbano  “monitorare e verificare eventuali discrasie rispetto ai bisogni assistenziali della popolazione, proponendo opportuni correttivi dei tetti di spesa già assegnati”, ma il dg Mauro nel nostro passato incontro, nonostante il decreto parli chiaro, esplicitando che le asp possano intervenire per porre rimedio a tali situazioni, ha negato questa possibilità, dichiarando che la loro solo possibilità sia quella di verificare il bilancio consuntivo e vedere se ci sono briciole da spartire alle varie cliniche. E’ evidente che il dott. Mauro sembri più impegnato su altri campi che non su quello relativo a risolvere strutturalmente questa situazione al fine di garantire la tutela alla salute della popolazione della sua asp e la salvaguardia dei livelli occupazionali dei dipendenti dei centri accreditati col SSR.
Al precedente incontro con il prefetto del 30/11/16, l’asp non si è presentati per impegni istituzionali a CZ, dove dovevano parlare proprio dei tetti di spesa 2017. L’incontro è stato posticipato a lunedi 12/12/2016. USB ha voluto estendere l’invito anchea Fatarella (DIRIGENTE GENERALE  DIPARTIMENTO TUTELA DELLA SALUTE REGIONE CALABRIA), Scura ed Urbani, rispettivamente COMMISSARIO AD ACTA e SUB COMMISSARIO, nella speranza che avendo tutti gli attori allo stesso tavolo non si riproponga il gioco a scarica barile tra azienda asp e regione, perchè alla fine dei giochi poi, i più forti cadono sempre in piedi, quelli che pagano solo sempre i lavoratori.

USB Lavoro Privato – Federazione di Cosenza

 

 

di seguito la lettera inviata a

R. Fatarella (DIRIGENTE GENERALE  DIPARTIMENTO TUTELA DELLA SALUTE REGIONE CALABRIA)

M. Scura (COMMISSARIO AD ACTA)

A.Urbani (SUB COMMISSARIO)

                                                                                    

Oggetto: Vertenza Biolife S.R.L.

La scrivente O.S. a seguito della convocazione in sede prefettizia, che si allega, ritiene necessaria la presenza delle SS.LL in indirizzo, considerato che, nonostante la netta opposizione al piano di riorganizzazione aziendale proposto dalla proprietà che prevede il licenziamento di un imprecisato numero di dipendenti di cui quattro già comunicati, e la rimodulazione dei livelli salariali ed occupazionali, come conseguenze del DCA 81/2016 e del DCA 62/2015, nonché per la palese indisponibilità del DG della ASP di Cosenza dott. Mauro ad attuare correttamente quanto disposto dal  DCA 26/2016: “monitorare e verificare eventuali discrasie rispetto ai bisogni assistenziali della popolazione, proponendo opportuni correttivi dei tetti di spesa già assegnati” , al fine di garantire alle aziende il pagamento di prestazioni eccedenti le prestazioni contrattualizzate e quindi garantire il diritto alle cure dei cittadini, i livelli occupazionali e il trattamento giuridico e salariale dei dipendenti. Nel caso di un mancato accoglimento dell’invito rivolto alla SS.LL considerate le limitate aperture da parte dell’azienda Biolife S.r.l. saremo costretti ad attuare le opportune forme di lotta con conseguente grave nocumento ai cittadini dell’intera provincia di Cosenza.

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1 thought on “DIRITTI NEGATI: VERTENZA BIOLIFE

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