Dai “Comitati di Quartiere” per la ricomposizione del “Mondo di Sotto”

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Vi preghiamo signori, siamo seri! La Politica, intesa come arte del governo della città, è una cosa seria che non può essere fatta attraverso proclami miracolistici, progetti spettacolari o effetti speciali. Olimpiadi, Re Barbari redivivi, Stadi Bomboniera  e Cerchi Luminosi rappresentano pienamente la narrazione politica contemporanea fatta di facili slogan orecchiabili che spesso mirano alla pancia dell’elettorato. Riconosciamo la capacità che ha il primo cittadino del capoluogo bruzio di spacciare sogni, di provocare sensazioni e brividi sulla schiena dei propri cittadini oltre che a fare breccia sui media nazionali e spesso anche internazionali. Se è vero che questa capacità affabulatoria riesce a catalizzare l’attenzione della stampa sulla nostra città, nessuno sano di mente crede realmente alla scoperta della tomba di Alarico o alla realizzazione delle Olimpiadi della Magna Grecia, ma, come è risaputo, bene o male è importante che se ne parli. Purtroppo però il marketing turistico non basta, poi si deve fare i conti con situazioni molto più complesse che abbisognano di riflessione e programmazione. La situazione del Centro Storico, la povertà e l’esclusione dilaganti, il malaffare diffuso nei principali gangli dell’economia cittadina (dalla Sanità all’Edilizia Sociale, dalla gestione delle Case Popolari agli appalti), la pochezza dei dirigenti politici cittadini, non si risolvono con gli spot elettorali e con le suppliche a Renzi, ma con decisioni  e prese di posizione forti oltre ad atti concreti.

Veniamo all’ultimo episodio di questo teatrino ambulante che è diventata la politica nostrana (volutamente con la p minuscola). Pare che il consigliere De Cicco voglia procedere all’istituzione del Soviet Supremo dei Quartieri, divenendone il “Consigliere Presidente Delegato” attraverso un semplice documento su cui è apposta la miracolosa firma di Mario Occhiuto. Dal documento, in verità, si evince solo che gli sono stati concessi (immaginiamo come premio alla sua performance elettorale) alcuni locali della ex II^ Circoscrizione oramai Delegazione Comunale ed il supporto (non la delega) alle problematiche dei Quartieri. Tutto ciò, pensiamo noi che siamo cattivi e, come dice lo stesso De Cicco, facciamo KIAKKIERE, magari per rendere meno amara la mancata nomina ad Assessore.

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Purtroppo, e noi che da anni proviamo a creare i comitati di quartiere “dal vivo” e non a KIAKKIERE ne sappiamo qualcosa, non basta una firma su un foglio per creare la partecipazione ed arrivare alla democrazia diretta. C’è bisogno di un lungo lavorio politico e pedagogico teso ad incrinare la cultura individualista dilagante, l’atomizzazione sociale programmatica e il superamento dei concetti di concorrenza e competitività diffusi dal sistema capitalistico imperante basato sulla teoria antropologica dell’Homo oeconomicus e cioè di un’umanità centrata sull’interesse esclusivo per la cura dei suoi propri interessi individuali. Cose in comune jettale aru jume, recita l’antico adagio.

Ma sappiamo che non c’è nulla di tutto ciò nel programma dell’Amministrazione Comunale. Semplicemente si cerca come al solito di occupare spazi utili per avere visibilità, risolvere le problematiche spicciole della popolazione (mmasciate) rappresentate come piaceri piuttosto che come diritti (vedi la disostruzione delle fogne cittadine che da ordinaria amministrazione diventano opere di alta ingegneria politica a sostegno della cittadinanza) al fine della raccolta del consenso utile ad una lunga vita politica. Se conoscessimo la storia della nostra città non faremmo fatica a ricordare le fulgide carriere politiche fondate sul pagamento delle bollette ed il trasporto delle buste della spesa.

Ma voi del “Mondo di Sopra”, tutte persone rispettabili ed in giacca e cravatta, non potete che avere una visione della storia che va dall’alto in basso, fatta di piccole concessioni alla plebe a cui basta qualche fuoco d’artificio e qualche scorciatoia concessa ad arte per fare quell’esame all’Ospedale o quel documento allo sportello. Una visione che crede di poter “rivoluzionare lo stato presente delle cose” attraverso qualche determina. Noi del “mondo di sotto” abbiamo un’altra prospettiva che dal basso guarda in alto. Per esistere dobbiamo scalare la vetta sociale provando a ricompattare la cordata,  ad uscire dall’anonimato e dalla rassegnazione, inventando pratiche basate sulla cooperazione sociale e la partecipazione reale che passa dalle assemblee dei cittadini, dai comitati, dagli sportelli di quartiere, dalle ludoteche popolari e dalla produzione culturale demercificata. Non possiamo farci forti di determine o di fondi pubblici ma possiamo basarci solo sulle nostre capacità e risorse. Di tutta questa ricchezza voi ignorate persino l’esistenza.  Sappiamo bene, e la storia di questo squallido post ce lo conferma ancora di più, che dalla nostra non abbiamo le leggi e le istituzioni, nessun difensore civico, ma solo il fatto che siamo più di voi (qualcuno dice il 99%). Da questo dato fondamentale si evince che solo abbattendo le divisioni artificiali tra di noi, divisioni create ad arte dai governanti, solo capendo che il problema di chi vive nei penultimi posti non è rappresentato da chi prova a risalire dagli ultimi ma da chi usurpa i primi seggi possiamo sperare nel cambiamento delle cose.

Ritessiamo la ragnatela di relazioni esistenti nel “mondo di sotto”, non lasciamo negli archivi la storia del movimento bruzio, sotterriamo l’ascia di guerra, riprendiamoci la città,  costruiamo dal basso l’area urbana.

Casa, reddito, dignità, scuola, salute. Accendiamo l’Autunno, costruiamo il No Sociale.

‘a MALANOVA

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