Tanto fumo ma a noi serve l’arrosto!

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Funivia, Piazza Bilotti, Ponte Calatrava, Nuovo Stadio, Cittadella dello Sport, Museo di Alarico. Crediamo che più passi il tempo e più scendano in basso nella classifica delle priorità di questa amministrazione argomenti come la casa, il reddito, il welfare e il recupero dei Quartieri popolari. Ci sono delle priorità che sono le persone. Tante ditte e aziende stanno apparecchiando il tavolo e tanti cittadini ai piedi del Sindaco pronti a scannarsi per le briciole. La povertà in questa città esiste e nessun operazione estetica può nasconderla!

povertà

Secondo gli ultimi dati Istat disponibili la Calabria ha tassi di povertà altissimi che sfiorano il 26,9% dei cittadini residenti.  Nello stesso tempo si evidenziano grossi deficit nei principali servizi sociali. Ad esempio per quanto riguarda gli asili nido se ad Udine l’indice di copertura del servizio è 100 e a Palermo 80, in Provincia di Cosenza si attesta al 31,5.

Forti disparità si registrano anche nella spesa per interventi e servizi sociali: mentre in Trentino Alto Adige per una popolazione di circa 1.000.000 abitanti si spendono per i servizi sociali 268.295.692 € di cui 19.342.867 € solo per le voci povertà, disagio adulti e senza fissa dimora, in Calabria, nello stesso periodo e per una popolazione di circa 1.900.000 abitanti, si spendono un totale di 48.270.637 € di cui 4.497.857 € per povertà e disagio.

dati

Stessa cosa dicasi per i posti letto nei presidi residenziali socio assistenziali. Si passa dai 49.616 della Valle d’Aosta (popolazione 127.329), ai 15.694 della Liguria, per finire ai 4.287 della Calabria.

Sono questi i dati su cui soffermarsi a riflettere, quelli che generano i drammi in cui ci imbattiamo tutti i giorni per le strade. Questi i veri problemi di Cosenza.

Tutti vorrebbero una città più bella, funzionale e turisticamente attraente ma ci sono delle priorità e la politica deve essere in grado di fare discernimento tra ciò che è urgente e ciò che non lo è.  Bypassando questo semplice principio si otterrebbe solo una città “bella ma che nunn’abballa”, un sepolcro imbiancato candido fuori ma all’interno pieno di morte e putrefazione.  Proprio per questo al  Pronto Soccorso assegnano un colore a seconda della gravità della condizione del paziente: CODICE BIANCO: non c’è nessuna urgenza – il paziente non è in pericolo, CODICE VERDE: urgenza minore, CODICE GIALLO: urgenza, CODICE ROSSO: emergenza.

opere

Il nostro codice rosso non è rappresentato dai Parchi Acquatici, le Metro-Bus-Filo-Tram-Vie, le Ovovie che uniscono deserti, le Piazze con le orecchiette all’in sù e gli Stadi bomboniera ma dall’uscita di tanti nostri concittadini dalla povertà e dalla disoccupazione attraverso il reddito, dalla strada attraverso la casa e dal bisogno attraverso il welfare ed i servizi.

Quando si utilizzano i fondi Gescal, destinati alla costruzione ed alla assegnazione di case ai lavoratori, per costruire palazzotti ed uffici dirigenziali;

quando si intrallazza sui bandi per l’Edilizia Sociale per favorire questa o quella ditta amica;

quando si utilizzano malamente i fondi europei preferendo le grandi opere inutili ma realizzabili solo dalle mega cooperative “rosse” o dalle varie ditte amiche e funzionali al potere costituito;

quando, sulla pelle della gente, si sperperano i soldi della sanità attraverso le clientele e le ruberie permettendo un’emorragia continua verso il privato;

in una parola quando la politica inverte il codice bianco con quello rosso, quando diventa l’arte della raccolta del consenso per la conquista di un potere finalizzato alla predazione ed all’accaparramento privato delle risorse pubbliche è il momento, come diceva il grande Bob Marley, di alzarsi per difendere i propri diritti, ribellarsi per tutelare la propria dignità, lottare affinché la politica ritorni ad essere un’azione collettiva e razionale esercitata da tutti i cittadini ed applicata al bene comune ed al servizio della città con particolare attenzioni per le sue parti periferiche ed emarginate.

Per fare questo non basta votare il più onesto o il più illuminato ma occorre riprendersi le leve decisionali, costituire nuove istituzioni democratiche dal basso capaci di stravolgere l’agenda politica dei governanti, capaci di imporre nuove visioni, nuovi paradigmi e nuovi programmi.

“La maggior parte dei sudditi crede di essere tale perché il re è il Re, non si rende conto che in realtà è il re che è Re perché essi sono sudditi”.  Karl Marx

 

Get up, stand up

Alzatevi, ribellatevi

Ribellatevi per i vostri diritti

Alzatevi, ribellatevi

Ribellatevi per i vostri diritti

Alzatevi, ribellatevi

Ribellatevi per i vostri diritti

Alzatevi, ribellatevi

Non arrendetevi

Predicatore, non raccontarmi

Che il Paradiso è sottoterra

So che non sai

Quel che vale davvero la vita

Non è tutto oro quel che luccica

Metà della storia non è mai stata narrata

Così ora che vedete la luce

Ribellatevi per i vostri diritti

Alzatevi, ribellatevi

Ribellatevi per i vostri diritti

Alzatevi, ribellatevi

Ribellatevi per i vostri diritti

Alzatevi, ribellatevi

Ribellatevi per i vostri diritti

Alzatevi, ribellatevi

Non arrendetevi

La maggior parte della gente pensa

Che il Bene scenderà dal Cielo

Porterà via ogni cosa

E renderà tutti felici

Ma se capiste quanto vale la vita

Badereste alla vostra su questa terra

E ora che avete visto la luce

Ribellatevi per i vostri diritti

Alzatevi, ribellatevi (Sì sì)

Ribellatevi per i vostri diritti (Oh)

Alzatevi, ribellatevi (Alzatevi, ribellatevi)

Non arrendetevi (La vita è un vostro diritto)

Alzatevi, ribellatevi (Quindi non possiamo arrenderci)

Ribellatevi per i vostri diritti (Signore Signore)

Alzatevi, ribellatevi (Il popolo continua a lottare)

Non arrendetevi (Sì)

Siamo esasperati dal vostro facile gioco ruffiano

Morire e andare in Paradiso nel nome di Gesù

Sappiamo e comprendiamo

Che Dio Onnipotente è un uomo vivente

Talvolta potete ingannare un po’di gente

Ma non potete ingannare tutto il popolo tutto il tempo

E ora che abbiamo visto la luce (Cosa farete?)

Noi ci ribelleremo per i nostri diritti

Alzatevi, ribellatevi-Ribellatevi per i vostri diritti

Alzatevi, ribellatevi-Ribellatevi per i vostri diritti

Alzatevi, ribellatevi-Ribellatevi per i vostri diritti

Alzatevi, ribellatevi

Non arrendetevi

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