Ci sono 160 milioni di motivi per dire No alla Metropolitana Leggera. Ad esempio, non è indifferente che la location individuata per accogliere una tale infrastruttura si trovi nella Regione in cui la Sanità subisce un pesante piano di rientro a detrimento del diritto della salute, nella Provincia dalle mille bonifiche inattuabili per mancanza di risorse – dal Fiume Oliva alla Legnochimica – nella città che perde ogni giorno un pezzo della sua storia a causa dei crolli avvenuti nel suo Centro Storico. A questo punto non diteci che i soldi non ci sono o che sono vincolati a particolari progetti e che tale vincolo è stabilito dall’”Europa”, perché Bruxelles è popolata dagli stessi partiti che ammorbano l’aria alle nostre latitudini e che riescono a spuntare solo grandi ed inutili opere come la Metro a Cosenza ed il Parco Acquatico a Rende. Ma sono davvero queste le priorità della politica? I “vostri” rappresentanti sono così lontani dalla vita quotidiana cittadina da pensare che il problema principale su cui si arrovellano tutto il giorno le menti inquiete dei cosentini sia quello di come raggiungere Rende da Cosenza e viceversa? Provocatoriamente potremmo dire che in città nordiche ben più estese della nostra hanno già risolto il problema della mobilità investendo in piste ciclabili! In effetti, se ci fosse la volontà di impiegare meglio questi nostri soldi, facendo attenzione alle reali emergenze e priorità, si sarebbe potuto pensare ad un utilizzo meno fantasioso e bizzarro che avrebbe portato, per esempio, alla bonifica dell’area ex Legnochimica (6 milioni), di quella del fiume Oliva (20 milioni) e della Marlane (30 milioni) e a questo punto rimarrebbero ancora più di 100 milioni da destinare all’edilizia popolare (magari recuperando pezzi del Centro Storico), alle politiche attive sul lavoro e al reddito di esistenza. Ecco qua, ci siamo cascati di nuovo, ce lo dite sempre che siamo dei poveri sognatori anche un po’ ignoranti visto che non conosciamo le pastoie politiche e disconosciamo, per ben due volte nello stesso scritto, che i progetti si fanno in Europa dove pare che il diritto alla casa e quello all’esistenza, il diritto alla salute e la tutela ambientale vengano dopo al sacrosanto diritto alla mobilità. Cosa volete che siano i diritti di qualche migliaio di persone defunte a causa dell’inquinamento e di qualche migliaio di famiglie senza un tetto rispetto al diritto di oltre 40.000 persone che ogni giorno dovranno percorrere la tratta Cosenza-Rende-Università? Ma voi dite che ci sono poi 40.000 pendolari in un’area urbana che contiene poco più di 100.000 abitanti? Ah già, bisogna considerare quelli che verranno grazie al collegamento con il Savuto, quelli che verranno grazie al collegamento con Catanzaro e per non parlare dell’utenza che si genererà grazie all’ultimazione del Ponte sullo Stretto e allo snodo nostrano della TAV Salerno-Reggio Calabria. Vabbè, se fosse così come dite, il progetto concepito sarebbe addirittura poco lungimirante, magari converrebbe già da adesso considerare il raddoppio del tracciato insieme al raddoppio delle tangenti ed al raddoppio degli appalti, in modo da trovarci pronti per ogni evenienza! Comunque, nonostante il vostro blaterare mediatico rimaniamo ancorati alle nostre priorità, alla nostra idea NO METRO e continueremo ad affermare, così come facciamo da tempo, che la nostra terra ha bisogno di UNA SOLA GRANDE OPERA: Casa, Reddito, Salute e Dignità per tutti e tutte.

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