COSENZA: COMITATO PER LA SALUTE, LA SANITA’ E LA CURA

COSENZA- CON L’AVVIO ALLA COSTITUZIONE DEL “COMITATO PER LA SALUTE, LA SANITA’ E LA CURA”, UNA TRA LE TANTE COSE CHE VOGLIAMO SOTTOLINEARE, IN QUESTI MESI DI CRISI APERTA DALL’EMERGENZA DEL CORONAVIRUS, E’ LA CENTRALITA’ DELLA VITA.

In questo tempo così difficile che abbiamo vissuto, e in parte stiamo ancora vivendo, quello che forse di più ci ha colpito è stata la repentinità con cui la nostra vita è cambiata ma soprattutto la maniera con cui abbiamo risposto modificando completamente le nostre abitudini e l’ordine delle nostre priorità.

Il fatto che le vite di tantissime donne e tantissimi uomini siano state toccate in maniera così profonda ha aperto, allo stesso tempo, uno spazio imprevisto per “ripensare” tutto. Uno spazio che non possiamo consentire che si richiuda “semplicemente”, ammesso che questo sia possibile. Una delle cose che questa crisi ha fatto irrompere con prepotenza ineludibile è la centralità della vita e la relazione che c’è tra vita e lavoro.

In una maniera inaspettata per le nostre società, tutte improntate al produttivismo, all’efficienza, interi Paesi si sono fermati riconoscendo, di fatto, la priorità della vita rispetto all’efficienza economica. Sicuramente, vista l’entità della posta e degli interessi in gioco, su questo crinale si sono giocate e si stanno giocando innumerevoli posizioni, sfumature, accentuazioni, opposizioni, rifiuti; così come ci sono state derive autoritarie, securitarie, sovraniste, e via dicendo e su questo bisogna naturalmente vigilare, con grande attenzione.

Attorno a questo discorso, dunque, si è sviluppata una discussione pubblica capace di far convergere interessi e lotte comuni.
Nella nostra città, Cosenza, riteniamo partire dall’individuazione di terreni a partire dei quali proveremo a riarticolare la discussione tra di noi e sviluppare delle lotte future.
Per questa ragione, abbiamo pensato di costituire il “Comitato per la salute,la sanità e la cura”, per cercare di impostare la discussione pubblica in città, mantenendo i piedi ben piantati in terra ma con uno sguardo che sia capace di immaginare e creare un futuro diverso.

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