Dal rapporto ISPRA 2019 riferito al 2018 nonostante governi nazionali e regionali quasi sempre tesi a favorire gli inceneritori (l’ultimo in carica, per la verità sta evitando la “retorica” a favore della “termovalorizzazione” rendendosi disponibile ad un positivo confronto con Rifiuti Zero) la RD, dal basso, per effetto di comunità e comuni, cresce ancora.
Ricordiamo che nel 2003 (era il tempo del lancio della bufala della “termovalorizzazione”) la RD su scala nazionale era al 17%!, LA RD E’ CRESCIUTA 3 VOLTE E MEZZO E NON CERTO PER VOLERE DEI GOVERNI (Renzi, il più aggressivo degli inceneritoristi varò il famigerato articolo 35 per liberalizzare la costruzione di questi impianti peraltro ancora incentivati in Italia) ma per volere di comunità, movimenti, sindaci illuminati.
La vulgata di Capannori che dal 2007 ha avuto il coraggio per primo in Europa di “sfidare i rifiuti” si è disseminata in tutta Italia anche grazie a Zero Waste Italy e ad una miriade di comitati ed associazioni.
IN ITALIA ESISTONO STORIE VINCENTI COME QUESTE EPPURE LA STAMPA E I MEDIA NON NE PARLANO QUASI MAI.
EPPURE, IN ITALIA, ESISTONO 304 comuni rifiuti zero rappresentanti circa 7 milioni di persone che stanno promuovendo le buone pratiche non solo dei porta a porta ma anche della riparazione e del riuso e della riduzione a monte degli scarti.
NEL GREEN NEW DEAL devono essere previsti MILIARDI DI EURO per ridurre imballaggi e rifiuti finanziando la transizione ecologica volta ad azzerare gli sprechi e a riprogettare/ridurre imballaggi e prodotti come quei 24 censiti dal Centro Rifiuti Zero del comune di Capannori non riciclabili.
Certo, l’unica nota stonata di questo report 2019 è l’aumento dei rifiuti ma esso se disaggregato vede responsabili regioni come l’Emilia Romagna e la Toscana che hanno una produzione pro-capite superiore a 600 kg in virtù di un’assimilazione selvaggia e di politiche pianificatorie tutte inceneritoriste (HERA, emiliana agisce praticamente in regime di “privativa” grazie alla sua contiguità con i “poteri politici” ma così A2A di Brescia-Milano-Acerra e forse più indietro IREN con Parma e Torino).
Dove si passa con decisione alle buone pratiche però decrescono anche i rifiuti oltre ad aumentare le percentuali di Raccolta Differenziata.
All’inizio del 2000 tutti dicevano a partire da TUTTI I POLITICI che la raccolta differenziata poteva essere considerata solo quale “cenerentola” del sistema di gestione integrata dei rifiuti (leggi incenerimento).
OGGI SI PUO’ DIRE CHE AVEVAMO RAGIONE NOI: DEGLI INCENERITORI (e delle discariche) si può gradualmente fare a meno grazie al “sogno pragmatico” rifiuti zero.
AVANTI TUTTA: SONO LE COMUNITA’ CHE FANNO LA DIFERENZA E LA DIFFERENZIATA.
RIFIUTI ZERO E’ DAVVERO L’INIZIO DELLA RIVOLUZIONE ECOLOGICA.
Rossano Ercolini – Goldman Environmental Prize 2013
presidente di Zero Waste Europe
presidente di Zero Waste Italy