I NOSTRI MARTIRI, LA VOSTRA LIBERTÀ. COMUNICATO DEI VOLONTAR* ITALIAN* YPG/YPJ

SDF #YPG #YPJ #DefendRojava

Il futuro della rivoluzione confederale nel nord della Siria è in pericolo. La minaccia di invasione turca del Rojava, nel disinteresse della “coalizione internazionale”, mette in discussione l’esistenza di un processo rivoluzionario che ha radicalmente cambiato la società dei territori oggi sotto minaccia. Ciò che è accaduto ad Afrin potrebbe ripetersi ancora. Dove c’era una società basata sull’autodeterminazione dei popoli, sull’emancipazione della donna e sul rispetto e la tutela di tutte le minoranze etniche e religiose oggi regna la barbarie, il terrore, la sottomissione di genere e la repressione etnica.
Siamo combattent* internazionalist* che hanno attraversato le diverse fasi di quella lotta di popolo che dall’assedio di Kobane ha portato alla liberazione di Shaddadi, Mambij, Tabqa, Raqqa spingendosi più giù, lungo tutta la sponda est dell’Eufrate nel governatorato di Deir Ez Zor.
Abbiamo sostenuto la rivoluzione nelle più diverse forme e non possiamo restare in silenzio di fronte a tutto ciò. Tutti coloro che hanno dato la vita per le libertà di ognuno di noi sono oggi abbandonati e dimenticati, come già accadde durante l’assedio di Afrin. Come abbiamo più volte ribadito in passato, gli stessi governi che emanano leggi securitarie fortemente limitanti delle libertà individuali motivandole con lo spauracchio del terrorismo oggi sono incapaci di prendere posizione contro un’aggressione ingiustificata verso coloro che lo stesso terrorismo delle organizzazioni jihadiste lo hanno combattuto sul campo di battaglia. Le stesse “democrazie” vedono nel governo Turco un partner commerciale, in particolar modo quello italiano ha stretto con esso accordi milionari che riguardano il comparto militare.
È per questo che ci appelliamo ancora una volta all’opinione pubblica affinché faccia sentire con tutte le sue forze la sua voce. Il sangue di migliaia di martiri non è stato versato per occupare per qualche mese le patinate copertine di questo o quel quotidiano. È per loro e per le migliaia di vite messe a rischio da una nuova invasione turca che dobbiamo batterci. La morte di Orso sul campo di battaglia nell’ultima roccaforte di Daesh non è stato un atto eroico ma un estremo gesto di amore verso la libertà. La sua morte ha scatenato un’ondata di commozione senza precedenti dall’inizio della guerra civile siriana. È il momento di trasformare questa ondata emotiva in rabbia rivoluzionaria.
La commozione non serve a cambiare il presente e scrivere un nuovo futuro, non può cambiare lo stato di cose. Ma può essere una scintilla di quella prassi rivoluzionaria per la quale tante e tanti come il nostro compagno Orso Tekoşer hanno dato la vita. Facciamo sentire concretamente la nostra vicinanza a coloro che sono in questo momento sotto minaccia, perché la memoria è un esercizio collettivo che si manifesta nella pratica quotidiana.
Rivolgiamo a tutte e tutti un appello ad esserci in tutte le piazze in solidarietà con la rivoluzione confederale, già a partire da questa settimana. A fare in modo che il sacrificio di tanti non sia vano.
Volontar* italian* YPG/YPJ

Print Friendly, PDF & Email