ACAAU: se viviamo è per calpestare la testa del Re

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di Carlo Cuccomarino

“IL TEMPO DELLA VITA E’ BREVE E SE VIVIAMO E’ PER CALPESTARE LA TESTA DEL RE.”
(Shakespeare)

COSENZA,05 NOVEMBRE 2017-Assemblea pubblica al Teatro dell’Acquario,ore 17,00

SPERIMENTARE E OSARE!!

E’ NATA UNA FORZA DEMOCRATICA MOLTEPLICE DA UNO SPAZIO DI RESISTENZA,DAL BASSO. HA ELEMENTI SOVERCHIANTI PER RIPORTARE AL CENTRO DELLA “POLITICA DEI GOVERNATI, LA CONFLITTUALTA’ ,LA PARTECIPAZIONE, LA CONDIVISIONE E LA DEMOCRAZIA RADICALE, vale a dire l’esperienza accumulata sino ad oggi dalle associazioni, da spezzoni di movimento autorganizzati, da comitati, singolarità, soggetti protagonisti, esempi significativi di produzione del comune.

Questa assemblea, movimento dei comitati, seppur difficoltosa e frastagliata, ha saputo produrre un primo appuntamento e mettere a confronto intelligenza collettiva, vitalità e costruzione del comune. Tutto ciò ha consentito di fare uscire le parti più consapevoli di noi dall’intimidazione, dal ricatto e dalla repressione dando il via a questa esperienza concreta di partecipazione diretta all’interno della nostra città e dei nostri territori.

E’ il momento di far maturare queste “parti in lotta” rappresentate negli specifici comitati, nelle specifiche associazioni, in ogni viva singolarità, riconoscendo la distanza dalle “politiche dei governanti”, quelle stesse, difatti, che hanno prodotto all’interno della nostra città e dei nostri territori dove viviamo: individuazione, separazione, desoggettivazione, ammaestramento di ogni individuo – ridotto a essere una unità produttiva in forma di monade, senza porte né finestre, interamente disarticolato e riarticolato in funzione delle esigenze di rendimento e di massimizzazione dei profitti, la loro massificazione, la loro costituzione in popolazione indifferenziata, il loro carattere intercambiabile, poiché il grigio sempre equivale al grigio e un corpo ammaestrato ne vale un altro.

Vanno, dunque, attivate altre leve indispensabili per il prosieguo di questa esperienza:la formazione di una solida memoria e una coscienza diffusa nelle comunità. Vanno, ancora, rinforzate la capillarità delle nostre forme autorganizzate tanto nel rinsaldare i legami interni quando nell’arginare e contrattaccare il nemico individuato.
Occorre, quindi, fare un passo avanti, considerando 2 piani di intervento:

01 Il piano giurisprudenziale:rilevare pratiche e categorie giuridiche anche note come “multilivello” che riconoscano una varietà di fonti di diritto e regolamento giuridici,all’interno delle quali la spinta che proviene dalle istanze sociali sia riconosciuta.

02 Il piano di lotta: la potenza dal basso di un territorio,di una città che si esprime nella pratica sociale di commoning fra gruppi sociali plurali che trattano beni e servizi del territorio e della città come “comune”,cioè non sottoposti a logiche di mercato,alle politiche di austerity e al pareggio di bilancio.

Questi due piani:il piano giurisprudenziale e il piano di lotta,insieme possono dare luogo a contropoteri sociali in grado di invadere il campo istituzionale.

Da una parte,la resistenza diviene potere costituente utilizzando anche fonti del diritto borghese; dall’altra, invece, le pratiche di commoning incarnano la volontà dei molti nella gestione dei servizi e dei beni pubblici come comune.

Diamo rilievo a questi aspetti: i presidi stessi attraverso “pratiche di contropotere”,elaborazione di indicazioni di percorso e capacità autorganizzativa surclasseranno di gran lunga la “politica dei governanti”.

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