VIA SAVOIA: PRETENDIAMO CHIAREZZA!

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Nelle ultime settimane abbiamo registrato un’attenzione particolare da parte delle forze dell’ordine verso l’occupazione abitativa di via Savoia. Un’attenzione particolare e poco chiara.

Chiarezza, quella che pretendiamo su questa occupazione, troppe volte offuscata dalle ombre che avvolgono l’ultimo mese di vita della nostra comunità, inseritasi in modo positivamente anomalo in un quartiere centrale della nostra città.  Le sirene securitarie colgono, oramai, ogni occasione per dispiegarsi, prova ne è lo sconsiderato attacco alla movida di Santa Teresa, con conseguente chiamata in causa addirittura del ministro Minniti da parte dei referenti cittadini del Partito Democratico. 

Alcuni interrogativi sorgono spontanei, l’occupazione di via Savoia è diventato un problema di decoro per Cosenza ? Questa realtà meticcia rappresenta un neo a pochi metri dal centro cittadino?  A tutto ciò aggiungiamo il cambio del questore e del capo della mobile entrambi voluti da Nicola Gratteri, e la volontà di  Occhiuto di attuare  la legge Minniti sguinzagliando i vigili urbani a difesa  del decoro urbano.

Bisognerebbe interrogarsi sul concetto di difesa del decoro di una città.  E’ più indecoroso un ambulante che vende sul corso principale o magari il fatto che in questa terra si vedono ancora morti nelle corsie di ospedale, si compravendono le case popolari e non si bonificano i siti inquinati?

Via Savoia come abbiamo scritto più volte, anche recentemente, rientra nell’accordo sulla Metro, stretto dalle istituzioni locali, che di prioritario per i cittadini non ha nulla.   A proposito di chiarezza, Mascherpa e Occhiuto potrebbero dirci cosa hanno deciso per il futuro delle persone che popolano quelle mura che erano in stato di abbandono da anni? Nell’accordo è palese il riferimento a via Savoia, come mai il sindaco e il commissario regionale dell’Aterp, che si sono detti sempre favorevoli ad aprire un dialogo, oggi fanno orecchie da mercante?  Possibile che la nostra città dovrà ancora assistere a scene impietose contro i più deboli, mentre chi ha prodotto questa grave emergenza abitativa ancora sta li a tenere le redini del gioco?

Il prefetto Tomao, che incontrammo a maggio a seguito del rastrellamento e dell’identificazione di massa,  che rassicurò gli occupanti in merito a possibili sgomberi, ha cambiato idea sulla questione e nell’ultimo comitato ordine pubblico ha deciso anche lui di attenzionare via Savoia?

La contestazione al ministro Minniti all’UniCal ha prodotto un tale scompiglio negli uffici istituzionali della nostra città, tanto da costringere le massime cariche cittadine a dover dare dimostrazione al Viminale che la lotta alla legalità è di casa anche a Cosenza?

C’è una comunità composta  da uomini, donne e bambini, italiani e migranti che pretende chiarezza. Non accetteremo ulteriori silenzi e scaricabarile tra gli enti locali,  le risposte verremmo a prendercele con la determinazione che da sempre contraddistingue gli ultimi di questa terra in lotta per i propri diritti.

Prendocasa Cosenza

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