Le famiglie attendono un tetto e nei palazzi comunali si pensa alla foresteria privata

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Sono tanti i paradossi che vengono fuori confrontando le dichiarazioni degli esponenti dell’amministrazione comunale e gli atti dell’ente.

Da anni denunciamo la situazione relativa agli affitti che Palazzo dei Bruzi mensilmente versa nelle casse dei palazzinari di questa città, per mantenere le cosiddette “emergenze abitative”, senza provare a dare risposte strutturali su questo tema.

Cosenza è la città in cui ben 1200 famiglie sono in lista per l’assegnazione di un alloggio popolare, circa 300 vivono in emergenza abitativa e le previsioni riguardanti gli sfratti sono in costante ascesa.

Vigna e Caruso lamentano carenza di risorse ma continuano ad ingrossare le tasche dei vari Pianini e Scarpelli. Uno degli ultimi casi di utilizzo scriteriato, è quello relativo a Palazzo Caselli-Vaccaro, in via giostra vecchia, concesso a titolo di comodato gratuito al Centro internazionale di Studi telesiani bruniani e campanelliani “Alan Segondes” e “Giovanni Aquilecchi”. Ci pare assurdo che a fronte della grave emergenza abitativa, il comune conceda gratuitamente e per 5 anni l’intero immobile, ovvero oltre 600 metri quadrati, fondamentalmente ad uso foresteria. E giusto per non perdere la memoria ricordiamo che nella precedente consiliatura, era stata stracciata la medesima convenzione, questa volta con l’università. E’ possibile che un ente in pre-dissesto  conceda gratuitamente a privati immobili di sua proprietà?

E’ possibile che immobili pubblici vengano concessi gratuitamente per le attività di fondazioni e associazioni private, tra l’altro sostenute economicamente dai notabili di questa città, invece di essere utilizzate per soddisfare i bisogni di tanti cosentini che vivono sotto la soglia di povertà.

Prendocasa Cosenza

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