ASSEMBLEA POPOLARE COSENZA VECCHIA

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Lunedì 10 ottobre 2016

Una Casa delle Culture, piena degli abitanti di un quartiere sofferente, ma orgoglioso, degradato, ma determinato a reagire. Più di 50 persone hanno animato, lunedì 10 ottobre, la prima Assemblea Popolare di Cosenza Vecchia, organizzata dal Comitato Piazza Piccola, attivo da ormai oltre un anno all’interno del quartiere. Chiare le rivendicazioni dell’assemblea: 1) richiedere al Comune l’apertura di un tavolo permanente di discussione sulla città vecchia (sin a partire dal Consiglio Comunale del 24 ottobre, giorno in cui si discuterà del Centro Storico senza la presenza, almeno nelle idee degli amministratori, degli abitanti del quartiere) che metta al centro lo stato d’emergenza in cui Cosenza Vecchia versa ormai da tempo, tra crolli, invivibilità, sporcizia, degrado; 2) dare continuità periodica all’Assemblea Popolare di quartiere, di modo tale da creare una soggettività politica attiva, indipendente e autonoma, capace di confrontarsi direttamente con i rappresentanti dei palazzi del potere; 3) coordinare gli interventi all’interno di tutte le zone del quartiere, dando forza a tutte le istanze, le problematiche, le rivendicazioni. Il problema del Centro Storico, è emerso da più voci, è sempre lo stesso, a prescindere dalle zone considerate: l’invivibilità di un quartiere in cui il pericolo di essere colpiti da detriti cadenti dai palazzi è costantemente presente così come quello di essere investiti da fiumi improvvisi d’acqua piovana o “aggrediti” da ratti dalle dimensioni improponibili. Cosenza Vecchia potrebbe essere esempio felice di un melting pot multietnico e culturale, potrebbe trasformarsi nel nuovo polo culturale della città, in quanto già da tempo, ospita la sede di una radio, di un comitato di quartiere, di diverse occupazioni abitative e, presto, di una nuova sede ultrà e casa editrice indipendente. Un’assemblea che non ha parlato politichese, ma ha convogliato in un unico cono di protesta voci e testimonianze di chi i problemi del quartiere li vive realmente. Un’assemblea che, se coltivata, potrà continuare a camminare, per lungo tempo, sulle proprie gambe e divenire, in tempi stretti, l’interfaccia autonoma capace di relazionarsi con le istituzioni, senza paura o senso di subalternità. A partire dal 24 ottobre perché, con l’avvicinarsi delle piogge e della stagione invernale, se le problematiche del quartiere non verranno sanate, gli abitanti saranno pronti ad attuare qualsiasi forma di protesta o blocco. Il quartiere è di chi lo vive, non degli amministratori distratti o degli assessori d’avanspettacolo.

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