Un ricordo di Vittorio “Vik” Arrigoni

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Scrivi di una terra umiliata e offesa

di gente che non si è mai arresa

pipa in bocca e occhio attento

racconti la poesia dietro il tormento

Taccuino sempre in mano per trascrivere la voce

di chi grida “libertà” in modo feroce

racconti la verità senza paura

con piglio gentile e penna sicura

“Qui si muore lentamente” Vik sospirava

osservando la triste Gaza che tanto amava

ma veloce fu il suo ultimo sussulto di vita

strozzato dalla mano fanatica di un cieco salafita

Non servirà un’Intifada per placare il dolore

di chi ha perso un martire che ha donato il suo cuore

di chi ha perso un uomo che di tutti stingeva le mani

urlando al mondo “restiamo umani”.

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