per la Manifestazione del 10 maggio 2025 a Catanzaro
di Mimì De Paola, AG CGIL Cosenza
Fuori dalle nostre piazze e dalle nostre lotte tutti i RESPONSABILI della PRIVATIZZAZIONE del sistema Sanitario!
In Calabria circa il 70% del bilancio Regionale viene destinato alla sanità, ma, mentre nel resto d’Italia alle strutture convenzionate va circa il 20% dei fondi pubblici, nella nostra Regione oltre metà del fondo sanitario è destinato alle strutture sanitarie private che incrementano costantemente i profitti, tanto più in una situazione che vede un numero sempre più limitato di gruppi societari che gestiscono un numero sempre maggiore di strutture.
Il rapporto malato tra pubblico e privato va affrontato in modo radicale.
Le nostre istituzioni dovrebbero finanziare esclusivamente la sanità pubblica e questa diviene un’esigenza sempre più impellente in una situazione in cui la privatizzazione ha comportato, nei fatti, lo smantellamento del servizio sanitario pubblico e la chiusura di tanti presidi territoriali che sono fondamentali, soprattutto, per le popolazioni che vivono nelle realtà periferiche, sempre più soggette ad un costante spopolamento.
Si tenga conto, inoltre, che nelle strutture convenzionate ritroviamo figure professionali che svolgono le stesse mansioni ma con stipendi differenziati e turni di lavoro massacranti dovuti agli effetti dell’applicazione di contratti “difformi”, ritrovandosi spesso l’uno contro l’altro.
Altro tema importante sono i disturbi psichici:
le richieste di aiuto alle STRUTTURE PSICHIATRICHE si sono sestuplicate(giovani tra i 16 ed i 26 anni), ma il più delle volte i pazienti vengono esclusivamente imbottiti di farmaci, maltrattati psicologicamente senza nessun progetto di recupero e reinserimento sociale!
In che società viviamo?
Quando ci renderemo conto che tutte/i dovrebbero avere il diritto alla prevenzione, all’ascolto, alla possibilità di esprimere le proprie debolezze ed alle cure gratuite e di eccellenza?
Non è più rinviabile, nel quadro di una sanità pubblica, gratuita e di qualità, un intervento più complessivo per la tutela della dignità della persona all’interno delle strutture, fuori dalla logica del profitto, e la difesa ed il rilancio delle condizioni materiali e dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.
