SOSTENIMO L’AGRICOLTURA CONTADINA CHE SFAMA IL MONDO

Qualche sera fa, nella nota trasmissione della Rai, “Porta a Porta”, è andato in onda un simpatico siparietto tra quella che dovrebbe essere la “sinistra” Ministra dell’agricoltura ed il conduttore Bruno Vespa. Eppure Teresa Bellanova dovrebbe conoscere bene il meccanismo agricolo visto che è stata una bracciante e una sindacalista. Purtroppo la sua analisi su ciò che sta vivendo attualmente il sistema agricolo è stata sintetizzata in poche battute, in molti casi infelici. Nulla da dire sul sistema agroindustriale in sé e sul suo modo di produzione che prevede come elemento base lo sfruttamento del lavoro e dell’ambiente.

“Noi ci troviamo – ha affermato la Ministra – di fronte ad un problema vero che è quello della mancanza di manodopera. E’ un problema pregresso visto che già da tempo arrivavano meno persone da paesi dell’est come la Polonia ma è un problema che si è aggravato per le circostanze note (ndr #coronavirus). Dobbiamo far cessare subito le polemiche e lavorare affinché non un litro di latte o un kilo di frutta vada distrutto perché questo è un lusso che non possiamo permetterci specialmente in questo momento in cui ci sono persone che non hanno la quantità giusta di cibo per potersi alimentare. Ci sono cittadini immigrati nel nostro paese che sono stati utilizzati in nero e dei quali noi ci dobbiamo fare carico regolarizzandoli e mettendoli in condizione di andare a lavorare nelle imprese con contratti di lavoro regolari. Ci sono i voucher che si possono utilizzare ed in più possiamo pensare a come flessibilizzare ulteriormente il settore. Ho fatto la proposta che tutti coloro che sono percettori di sussidi pubblici che si chiamino reddito di cittadinanza, indennità di disoccupazione o cassa integrazione, si devono registrare e mettersi a disposizione per quella filiera della vita che è la filiera agroalimentare, l’unica che ci permette di avere spazi di normalità nella nostra esistenza con tanti operatori che continuano a lavorare sfidando la paura, che siano imprenditori o lavoratori. “

Ancora una volta la sindacalista al governo si mette dalla parte delle grosse industrie alimentari. Il problema non è un sistema che inquina la terra con l’uso massiccio di diserbanti, fertilizzanti di sintesi e anticrittogamici, per arrivare alla tanto agognata massimizzazione del profitto (soldi contro ambiente), non è lo sfruttamento del lavoro attraverso i salari (sic) da fame erogati ai braccianti clandestini che abitano i ghetti abusivi che punteggiano le nostre poche pianure – su quello ci si può anche distrarre sistematicamente – per riuscire ad abbassare i prezzi ed essere competitivi sui mercati (soldi contro vita), il problema sono gli altri poveri che invece di mangiare a sbafo potrebbero impegnarsi più utilmente in agricoltura magari facendo centinaia di chilometri in treno o in autobus per raggiungere la fazenda. Basta divano, prendete la zappa!

Inutile dire che il concetto sia molto piaciuto a Vespa ed agli ospiti della trasmissione. In sintesi il conduttore ha così chiosato l’intervento governativo:  “Regolarizzazione temporanea degli stranieri, invito ai percettori di reddito di cittadinanza ma anche trovare un posto per i cosiddetti navigator di cui ci siamo dimenticati e che intanto potrebbero rendersi utili anche perché, guardate, il lavoro dei campi non è affatto un lavoro subordinato a niente e tra l’altro è un lavoro meraviglioso che si fa all’aria aperta tra paesaggi spesso molto belli”

Assurdità di chi ha un’idea bucolica dell’agricoltura, di chi paga braccianti per coltivare un vigneto da trasformare in vino pregiato senza mai prendere una zappa in mano. Inoltre si riaffaccia il tema dei migranti, in questa fase ci si accorge di quando la “clandestinità” faccia bene all’economia e quindi ben vengano regolarizzazioni temporanee!

D’altronde proprio ieri la stessa Bellanova ha ricordato al “Foglio” come sia la norma per la politica fare finta che il problema dello sfruttamento non esista: “Nessun insediamento informale, nessun lavoratore in nero, sono mai completamente invisibili, lo diventano perché ci si ostina a non vederli per ricordarsene solo quando l’irreparabile costringe a prenderne atto”. “È anche per questo che dico: o siamo noi, la politica, chi governa, a farci carico fino in fondo delle contraddizioni che il reale ci impone sotto gli occhi, o se ne farà carico qualcun altro: la criminalità”.

Che poi! La politica è anni che appalta alla criminalità il caporalato.

Quindi vaucherizzazione e ulteriore flessibilizzazione dei braccianti e una maggiore facilità alla regolarizzazione temporanea dei migranti: queste le ricette per l’immediato. Nessun riconoscimento alle piccole e medie aziende agricole (quelle che realmente sfamano il mondo), nessun riconoscimento all’agricoltura biologica, ai mercati contadini, ai gruppi di acquisto solidale che nel frattempo che la Grande Distribuzione incassa rimangono chiusi e non riconosciuti da una politica miope che dovrebbe al contrario valorizzarli in un tempo in cui la tematica della tutela ambientale si fa sempre più stringente.

No, non possono essere sempre gli ultimi ed i penultimi ad essere stigmatizzati ed indicati come il problema della nostra società. No, non si può continuare con lo stesso modello che sta distruggendo il mondo creando povertà, emarginazione, malattie tumorali e pandemie. C’è bisogno di virare bruscamente favorendo l’agricoltura contadina, decentralizzando la distribuzione verso i mercati agricoli cittadini o la piccola distribuzione organizzata, favorendo pratiche virtuose come quelle di Gruppi di Acquisto Solidale, incentivando una relazione sana tra campagna e città. No, non si può e non si deve ritornare al sistema che c’era prima del corona virus. E’ ora di cambiare modello!

Facilitiamo le attività della piccola distribuzione organizzata, autorizziamo le attività dei Gruppi di Acquisto Solidale e dei mercati contadini per la vendita diretta, sosteniamo chiunque si occupi di coltivare la terra a qualunque titolo, con o senza Partita Iva, diffondiamo gli orti urbani ed educhiamo a tutte le forme di autoproduzione. Il PIL non aumenterà ma l’ambiente e l’umanità ci ringrazieranno!

Rete Utopie Sorridenti – GAS Cosenza

CSOA Cartella – GAS Felce e Mirtillo

R.A.S.P.A. (Rete Autonoma Sibaritide e Pollino per l’Autotutela)

Stop Biocidio

Rete di Cittadinanza e Comunità

L’Orto Conviviale

Stop Biocidio Paesi Vesuviani

https://www.facebook.com/stopbiocidio/videos/162262291745482/
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