REPORT ASSEMBLEA REGIONALE DEI COMITATI E DEI MOVIMENTI

Nelle assemblee precedenti, (Trebisacce, Rende, Unical) abbiamo concordato le tematiche fondamentali da trattare, approfondire e per cui lottare attivamente. Ci rivediamo dopo l’assemblea meridionale, le mobilitazione contro Salvini (Catanzaro, Soverato, Cosenza) e dopo l’ondata del Fridays For Future nelle città di tutta Italia e che anche da noi ha visto imponenti e partecipate manifestazioni (Reggio, Cosenza, Lamezia, Catanzaro, ecc.). Ci sembra ridondante riprendere gli punti teorici affrontati nelle scorse riunioni e crediamo sia giunto il momento di passare ad una fase più operativa.

Il quadro emergenziale regionale è noto a tutti. Oggi ci troviamo di fronte all’ennesima – più o meno programmata – emergenza rifiuti. L’emergenza come si sa apre alla possibilità di abbancare quantità enormi di rifiuti, spesso talquale – anche in deroga alle già di per sé carenti norme e a governare il sistema rifiuti sono i soliti signori della monnezza che a tavolino si spartiscono i nostri territori. La (ri)apertura della stagione degli ATO va in questa direzione: una per ogni provincia con a capo quasi certamente i soliti soggetti dell’imprenditoria “green” calabrese.  Da “discariche zero” di oliveriana memoria all’apertura di nuove discariche di servizio e nuovi impianti di trattamento dei rifiuti. Vecchie discariche che si minaccia di riaprire, Pianopoli, Castrolibero, Castrovillari, Cassano, Rende e nuove buche dove abbancare l’enorme mole di rifiuti che, con una raccolta differenziata con percentuali ridicole, invadono i nostri paesi (San Pietro in Amantea, Cassano, Carpanzano, ecc.).

Proprio a Morano un’intera comunità si è sollevata contro la realizzazione del cosiddetto ecodistretto facendo ritornare sui suoi passi la giunta comunale che aveva già dato il via libera ad ospitare sui propri territori l’impianto.

È del tutto evidente che l’emergenza rifiuti è in forte crescita lungo tutto il territorio regionale e che ancora oggi, dopo l’approvazione della legge regionale del 2018 che ha trasferito formalmente i potere ai territori tramite gli Ato, la Regione è il vero deus ex machina del sistema rifiuti in Calabria. Occorre quindi iniziare a ragionare come riuscire a portare il livello della mobilitazione su un piano regionale, appunto.

L’occasione potrebbe essere la data dell’8 DICEMBRE individuata nella scorsa assemblea nazionale come momento di mobilitazione nazionale ma diffusa sui territori. L’8 dicembre tra l’altro è una data storica per il movimento di lotta in difesa del territorio ed anche la nostra storia parte proprio dall’assemblea dello scorso 8 dicembre a Trebisacce.

È importante quindi nello svolgimento della nostra assemblea capire come eventualmente articolare questa giornata e soprattutto come costruirla nei due mesi che ci separano da essa.

INTERVENTI

MORANO/CASTROVILLARI/CASSANO

La questione rifiuti pare comunque centrale nella fase attuale. Questa estate i territori a nord di Cosenza (Castrovillari, Morano, Cassano, ecc.) sono stati interessati dalla volontà dell’ATO CS di costruire le nuove discariche di servizio, gli ecodistretti e non per ultimo i nuovi sovrabbanchi in discariche già esistenti. I sindaci pensano di comandare sui territori senza garantire trasparenza e partecipazione ai cittadini. A Morano, di notte, c’è stata una delibera di giunta per dichiarare il Comune disponibile ad ospitare l’ecodistretto.  Nessuno sapeva nulla. Tutto questo in un territorio che ospita un parco nazionale ed un distretto agroalimentare di eccellenza. Con soddisfazione, raccontano gli attivisti presenti all’assemblea, dobbiamo dire che a Morano c’è stata su questo punto una partecipazione imponente ed inaspettata. Questo ha garantito la possibilità di far nascere un FORUM territoriale largo con la presenza di molti comuni viciniori (Lungro, Castrovillari, Frascineto, Cammarata, Morano e da poco Cassano). Il coinvolgimento popolare ha fatto si che la delibera di giunta fosse ritirata.

Bisogna certamente continuare su questa linea, unire i territori; riprendere, ad esempio, l’importante lavoro di mappatura redatta da RASPA di cui abbiamo parlato nelle scorse assemblee per renderla più fruibile alle comunità e a chi si appresta ad avviare nuove lotte sul territorio.

A Morano si è andati oltre le solite logiche di campanile. Sono stati fatti incontri informativi a Frascineto, San Basile, Saracena ed in altri centri. Con assemblee pubbliche abbiamo spiegato cosa stava succedendo, abbiamo fatto circolare l’informazione. Con l’aiuto dei tecnici e degli attivisti, sono nate relazioni in ogni paese rendendo possibile questa reazione diffusa.

RENDE/COSENZA

La tematica dei rifiuti è veramente sentita e su cui abbiamo riflettuto più volte. Dobbiamo legarla ad atre tematiche come quella ambientale più larga, il lavoro, la sanità. Il Fridays for Future è sicuramente un avvenimento importante che sta coinvolgendo milioni di ragazzi. Anche a Cosenza c’è stata una manifestazione importante. In generale sulla tematica rifiuti, la Regione ha sempre giocato una partita tarocca. Il piano dei rifiuti presentato con lo slogan “Discariche Zero” in realtà viene tradotto con la realizzazione di tante nuove discariche o la riapertura di quelle vecchie. La raccolta differenziata non ha raggiunto minimamente livelli dignitosi (neanche i minimi previsti per legge). Per non avere più discariche, per arrivare a Rifiuti Zero, non bastano i proclami, occorre programmare. La data dell’8 dicembre è sicuramente una data significativa per mobilitarci ed uscire all’esterno con iniziative simboliche molto forti ed indicative della rotta da seguire. Anche eventualmente davanti alla sede della Regione Calabria.

DIAMANTE

Dalle discussioni che si stanno facendo c’è la necessità di passare dalla fase di studio e confronto ad una fase operativa. Dovremmo creare un unico “biglietto da visita”. In tre giorni abbiamo fatto tre assemblee diverse incapaci però di incontrarsi e contaminarsi per giungere a sintesi. Una frammentazione forte, quindi alla quale porre rimedio perché siamo gli unici credibili e competenti e nessun partito o altro assembramento organizzato ha oggi una capacità d’analisi profonda e competente come la nostra. Ci troviamo, inoltre, in un territorio martoriato. Bonifiche (Marlane, Pertusola, ferriti di zinco, ex discariche abusive, etc.). Le persone sono bersagliate da patologie oncologiche che derivano certamente da problematiche legate all’inquinamento ambientale, rifiuti in discariche o intombati da qualche parte. Dobbiamo uscire da questa gabbia e parlare con la gente che è addormentata. Se chiudono un reparto o un ospedale pare che nessuno si importi di nulla. Dobbiamo dare noi la sveglia con una militanza ed un impegno quotidiano. Già quelli che siamo andrebbero bene per fare questo lavoro di semina. Dobbiamo presentarci con un unico biglietto da visita. Pensiamo all’esperienza delle cosiddette tute bianche; al di là delle valutazioni politiche che possiamo avanzare, quell’esperienza era riconoscibile. Il nostro compito è quindi diffondere una cultura diversa contro una stampa totalmente ammorbante ed allineata con i potentati. Penserei all’inizio di novembre a tre quattro blitz in località simboliche che possano suscitare interesse e mobilitazione.

CURINGA

Anche noi abbiamo fatto una battaglia sui rifiuti a San Pietro Lametino, luogo potenzialmente idonea a poter ospitare un ecodistretto dell’Ato CZ. Poi si è evoluta dopo pressioni di vari tipi che abbiamo fatto verso il Comune. Inoltre l’appalto alla Ecosystem è stato revocato e questo di per se è un fatto importante. Abbiamo inoltre cercato l’aiuto degli attivisti negli altri comuni come Lamezia dove sono state organizzati alcuni incontri. Ad oggi molto probabilmente tutto ruota intorno alla scelta di non realizzare l’ecodistretto a San Pietro Lametino. Sulla data dell’8 Dicembre pensiamo che sia utile una manifestazione unica magari a Catanzaro.

RENDE

I due temi, quello dei rifiuti e della sanità, sono oggi quelli più centrali. Amministratori incapaci e una drastica riduzione di fondi nazionali hanno portato al collasso questi ambiti. Il bilancio statale si prova a farlo quadrare attraverso la riduzione dei servizi.

Anche il dare maggiore potere ai prefetti sta nella linea di limitare ancor di più il potere dei Sindaci che per lo più guidano Comuni in dissesto o pre-dissesto e quindi di per sé con forti limiti decisionali. Vanno curati quei luoghi dove ancora le istituzioni ed i rappresentati hanno un legame forte. Quindi interrogherei e renderei responsabili anche i Sindaci.

Inoltre proporrei che un gruppo di persone all’interno di questa assemblea lavori sul tema Sanità redigendo per tutti un dossier frutto di un’inchiesta che attraversi tutti i territori regionali coinvolgendo i soggetti reali del disaggio. Questo sarebbe possibile già partendo dalla nostra esperienza e da quello delle persone che ci stanno intorno.

REGGIO CALABRIA

Il potere dei sindaci è talmente ridotto che non hanno potere più su quasi nulla. 15 anni della Lega federalista che parlava di devoluzione e di potere verso la base, ha di fatto potenziato l’istituzione Regione distruggendo sostanzialmente i comuni e gli altri enti locali di prossimità. Un Comune al disotto dei 5-6mila abitanti non ha nessun potere, specie nelle città metropolitane. Restando comunque al tema dei rifiuti, a Reggio c’è la discarica di Comunia sulla quale il comune, al di là delle carte bollate, non fa nulla. Comuni e Provincie sono oramai fantasmi. Solo la popolazione può in qualche maniera muovere qualcosa provando a fare inchiesta sulla casistica dei tumori e magari richiedere l’attivazione reale del famoso registro dei tumori. Ti ammali e devi curarti fuori regione per ovvi motivi. L’emigrazione sanitaria è seconda solo a quella per motivi di lavoro. Il coinvolgimento delle persone è difficile da innescare anche a causa del lavoro e della mancanza di reddito. Se ti offrono un lavoro in discarica e tu sei disoccupato cosa fai? Anche questo è corrosivo per un’opposizione sociale efficace. Arrivando alla data. Va bene l’8 dicembre se la consideriamo come uno dei tanti momenti di lotta e di diffusione di consapevolezza all’interno della popolazione che si dovranno fare nei prossimi giorni.

RENDE/COSENZA

C’è bisogno di momenti preparativi alla data della manifestazione regionale. Oltre i rifiuti c’è la questione dell’emergenza. Bisogna smetterla con l’emergenzialità in tutti i campi: sanità, lavoro, ambiente. Mettiamo insieme la crisi, l’emergenza e la mobilitazione per trovare uno slogan omnicomprensivo. Da una parte l’8 dicembre per richiedere ad esempio le bonifiche dei disastri già avvenuti ma nel contempo attivare una capacità di programmazione del futuro, oltre l’emergenza.

DECOLLATURA/REVENTINO

Credo che bisogna mettere al centro delle mobilitazioni anche la questione dell’agricoltura. L’uso del glisofato per diserbare è un temo che stiamo seguendo come realtà di Decollatura tramite la campagna STOP GLIFOSATO. Dalle patate silane alle cipolle rosse di Tropea, l’utilizzo della chimica in agricoltura è un altro tema fondamentale. Si usano veleni che provocano una serie di malattie oltre che l’inquinamento delle falde acquifere e la desertificazione del territorio.  La grande distribuzione organizzata e l’agricoltura industriale sono altre tematiche da inserire nell’eventuale piattaforma per l’8 dicembre.

GRIMALDI

Più che una manifestazione magari numericamente scarna davanti alla Regione, sarebbe opportuno, e condivido, approfondire il tema dell’agricoltura e dello sfruttamento dei lavorati tramiti i prezzi bassissimi applicati dai discount. Come momento forte proporrei un volantinaggio fatto per bene di fronte ai grossi supermercati, con particolare riferimento ai discount.

DECOLLATURA/REVENTINO

Oltre all’opposizione alle cose negative, dovremmo lavorare per la costruzione dell’alternativa ad un sistema che non riconosciamo. Dopo l’assemblea dovremmo costruire percorsi per lavorare insieme alla costruzione dell’alternativa e che potrebbe essere ciò che ci unisce nel quotidiano altrimenti dopo l’assemblea rimane il nulla, il disorientamento di non essere arrivati a niente di reale.

REGGIO CALABRIA

Il movimento FFF è un’opportunità ma ha anche un grosso limite, quello dei riferimenti capaci di trasformarlo in una lotta quotidiana ed efficace. Il nostro dovere è essere dentro a queste situazioni e provare a indirizzarla verso alcuni percorsi già sperimentati e stabili all’interno dei territori. Provare a dare organizzazione a ciò che non lo ha.

COSENZA

FFF è un momento importante del movimento, un’occasione da vivere. I tremila di Cosenza sono numeri che non si vedevano da tempo. Si sta cercando di strutturare il movimento proprio in questi giorni a Napoli. Il 29 Novembre dovrebbe esserci un momento nazionale per organizzare manifestazioni incisive. L’8 Dicembre è una data festiva che potrebbe non attirare alla partecipazione. Bisogna stare attenti a non chiamare manifestazioni che potrebbero essere controproducenti.

RENDE

FFF è un movimento nuovo, che ha una sua particolarità, un suo linguaggio che non può essere semplicemente ristretto al nostro modo di vedere le cose. E’ un movimento che va affiancato con molto pudore senza provare a dirigerlo anche per non schiacciarlo. La data dell’8 dicembre è solo di massima. Possiamo sceglierne un’altra diversa da quella scelta a livello nazionale. Quello che è importante è il tema e l’obiettivo. Eviterei di chiamare una manifestazione per non rischiare poi dei flop. Sarebbe opportuno mantenere una data (l’8 o altra) e prepararla con momenti preparatori concreta sui territori anche con azioni di avvicinamento. L’8 dovrebbe essere un’assemblea aperta che se poi ha dei numeri può provare anche a stabilire in quello stesso giorno di fare un’azione simbolica. Anche il tema delle risorse che vanno al Nord per esempio per l’emigrazione sanitaria. Anche il tema della disoccupazione, la lotta degli OSS a Cosenza o gli infermieri a Catanzaro, i punti nascita chiusi e la condizione ospedaliera generalmente terrificante, potrebbero essere tematiche da affrontare alla manifestazione.

RENDE

Bisognerebbe ritornare all’inizio dell’assemblea provando a darci un minimo di organizzazione. Il senso di spaesamento espresso da Carmine non arriva tanto a fine assemblea ma si fa sentire tra un’assemblea e l’altra perché poi non si riesce a realizzare le fantastiche idee proposte. Quindi occorrerebbe strutturaci per territorio, certamente, ma anche per tematiche, trovando i meccanismi giusti, gli strumenti adatti. Proviamo a creare gruppi di lavoro, referenti per tematica che realmente ci facciano sentire parte di un lavoro collettivo, di un unico gruppo.

SINTESI

Fissata la data della manifestazione regionale (08 DCEMBRE 2019) la prendiamo come punto di arrivo di una serie di mobilitazioni ed assemblee pubbliche territoriali che ovviamente dovranno partire dalle realtà che sui vari territori militano.

L’obiettivo è quello di “pubblicizzare” il momento regionale dell’8 dicembre ma anche e soprattutto fortificare il percorso e strutturare al meglio la rete tra le realtà convenute.

Ogni territorio, quindi, si farà promotore di iniziative propedeutiche alla data regionale e l’8 DICEMBRE si farà un momento assembleare il più ampio e partecipato possibile.

In base alla partecipazione che saremo stati in grado di attivare, l’assemblea dell’8 dicembre potrà autodeterminarsi a fare le azioni che in quella seda riterrà più opportune.

C’è bisogno, infine, di definire un meccanismo che porti all’autoorganizzazione interna dell’assemblea regionale di coordinamento.

Lamezia Terme, 06.10.2019

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