ASSEMBLEA POPOLARE COSENZA VECCHIA: l’autogestione dà i suoi frutti, il comune tace!

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Lunedì 23 gennaio, negli spazi della sede del Comitato di Quartiere “Piazza Piccola”, si è riunita l’Assemblea Popolare di Cosenza Vecchia per fare il punto sulle condizioni strutturali e sociali del Centro Storico. Se l’interlocuzione con le istituzioni diventa sempre più sporadica, per la colpevole latitanza di Palazzo dei Bruzi, l’Assemblea risponde con fermezza e incentivando il lavoro sull’auto-valorizzazione delle risorse presenti nel quartiere. I protagonisti dell’Assemblea, infatti, hanno deciso collettivamente di dotarsi di metodi e strumenti consoni a monitorare e, se necessario, denunciare le problematiche del Centro Storico. Si sta procedendo alla creazione di una mappa di Cosenza Vecchia, divisa per zone, a ognuna delle quali verrà assegnato un codice identificativo. In ogni zona, poi, verrà distribuito un questionario per accertare il livello di disagio/inclusione sociale e delle schede preposte per rilevare i punti critici. Le parole d’ordine, quindi, sono autogestione e valorizzazione condivisa degli spazi, spesso sottratti all’incuria e all’abbandono. Un esempio su tutti, via Bombini, interessata, in questi giorni, dalle annunciate operazioni di demolizione dello stabile pericolante: i partecipanti all’Assemblea hanno cominciato, sin da ora, a immaginare un futuro per quello spazio, lanciando idee, proposte, suggerimenti, nella speranza che si possa aprire una fase di ri-progettazione condivisa, capace di tenere conto delle voci degli abitanti del quartiere. Assemblea popolare vuol dire anche e, soprattutto, confronto, apertura e partecipazione. Si segnalano, a tal proposito, le proposte di collaborazione pervenute da parte dell’associazione RELAB, che si è offerta per un supporto tecnico sempre in relazione alla mappatura dei punti critici della città vecchia, così come quella del geologo Saverio Greco, dell’associazione Pangea, intenzionato a stilare una carta del grado di “rischio crolli” degli edifici individuati come i più “fragili”, mettendo a disposizione anche una termocamera per effettuare rilievi interni. Si registra, inoltre, la disponibilità di Marco Belmonte di Cosenza Post a seguire fotograficamente rilievi, sopralluogo, eventuali interventi diretti. Da ultimo, l’Assemblea si è interrogata sul destino dei fondi regionali per la demolizione e ricostruzione degli edifici privati, rilevando come, spesso, la cripticità dei bandi, nonché la loro scarsa pubblicizzazione, allontanino la partecipazione dei singoli cittadini che, in questo caso, sarebbero anche costretti a sborsare molti denari di tasca propria per poter produrre la documentazione utile per accedere ai finanziamenti, in quanto rilievi, sopralluoghi, pareri tecnici hanno un costo, ancora una volta non alla portata di tutti. A che serve stanziare fondi regionali se poi è solo una ristretta elite di cittadini a potervi accedere? L’Assemblea, in tal senso, chiederà con determinazione al Comune che i bandi vengano adeguatamente pubblicizzati, che venga nominato un tecnico in grado di svolgere gratuitamente mansioni di supporto per tutti coloro i quali fossero interessati ai fondi in questione, che la Soprintendenza vigili sulla destinazione dei soldi pubblici stessi. Infine, l’Assemblea ha chiaramente manifestato tutto il suo disappunto nei confronti dell’istituzione comunale, rea di non aver dato ancora seguito al Tavolo di discussione e confronto inaugurato ormai diversi mese fa. È da prima di Natale che gli abitanti del quartiere aspettano una “chiamata”. Adesso non è più tempo di aspettare. Alcuni rappresentanti dell’Assemblea, già nella giornata di ieri, hanno presenziato e manifestato all’inaugurazione della sezione del decoro urbano nel centro storico per chiedere spiegazioni, per regolamentare un Tavolo di discussione che ha bisogno di scadenze fisse, trasparenza e figure stabili di riferimento, nonché della verbalizzazione di ciò che si dice e si propone. Alla luce di questo, il capo gabinetto ci ha invitato ad un incontro negli uffici comunali per provare a regolamentare tutto. Non ci fermeremo qui, andremo avanti fino all’ultimo abitante, fino all’ultimo palazzo. Riscriviamo la Storia del centro storico, prima che questa venga cancellata!

Comitato Piazza Piccola

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