….e così SIA (Sostegno per l’Inclusione Attiva)

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Il governo Renzi nel DDL povertà, contenuto nella Legge di stabilità di quest’anno, ha introdotto il SIA, ossia il sostegno per l’ inclusione attiva, come strumento per la lotta contro povertà che garantirà alle famiglie aventi diritto un importo massimo di circa 400 euro mensili da spendere in modo vincolato per beni di prima necessità e pagare le bollette. Tutto ciò potrebbe sembrare positivo, ma andando nel dettaglio scopriamo che il SIA è destinato alle famiglie con almeno un figlio minorenne o un figlio disabile oppure con una donna in stato di gravidanza, inoltre per godere di tale beneficio il richiedente deve aderire ad un progetto di attivazione sociale e lavorativa che coinvolge tutti i membri della famiglia, che saranno sottoposti ad un monitoraggio costante da parte dei servizi sociali dal Comune di residenza. Andando oltre le retoriche governative, simili ai famosi 80 euro, su quanto questo governo si stia impegnando per i propri cittadini, risulta chiaro che questo strumento non può essere presentato come una soluzione alla povertà, all’integrazione e all’autonomia della fasce più deboli della popolazione. Infatti il SIA oltre ad essere estremamente escludente visti gli assurdi requisiti, costringe i lavoratori disoccupati che richiedono il sostegno ad accettare qualsiasi forma occupazionale proposta da Comune di residenza o Centri dell’impiego, insomma sfruttamento in salsa sostegno. Questo sostegno elargito in base ad una graduatoria che assegna ad ogni famiglia un punteggio massimo di 45 punti, non fa altro che scatenare una guerra fra poveri, infatti pensiamo sia impossibile mettere a graduatoria i bisogni e la povertà della gente. Nonostante il gran numero di persone che non possono permettersi una vita dignitosa, il governo pensa di far fronte alla crescente povertà con una misura del tutto parziale e oltremodo beffarda se si pensa alle varie politiche di smantellamento del welfare state; alle conseguenti e sempre maggiori privatizzazioni; al jobs act; al piano casa; a tutti i provvedimenti volti a regalare a banche e ad istituti finanziari il denaro pubblico e alle varie e inutili grandi opere che hanno il solo scopo di far fare profitti alle solite grandi imprese e multinazionali. Ciò che il governo dovrebbe mettere in atto è una reale redistribuzione dei soldi pubblici con annessa progressiva tassazione a grandi imprese e classi benestanti, che consenta alle fasce più deboli di avere garantito un reddito scevro da requisiti assurdi e monitoraggio costante. (Renzi e i suoi hanno pensato bene di copiare ed italianizzare quello che è l’Hartz 4 in Germania)
Ritornando a Cosenza il “caro” Occhiuto ha pensato bene di spacciare il SIA come iniziativa comunale e non governativa. Stessa cosa è successa a Rende. Infatti in questo caso i comuni dovranno solamente raccogliere le domande e inviarle all’ INPS, che stilerà le graduatorie. Siamo convinti che tutti, a prescindere dai requisiti previsti dal bando, devono poter compilare e presentare la domanda per il SIA così da far emergere il livello di povertà diffuso nell’area urbana e partire da qui per costruire un movimento ampio e meticcio sul tema del reddito.

Presso la sede del Comitato Piazza Piccola, a partire dal 5 settembre si raccolgono le domande per il Sostegno per l’inclusione sociale (SIA), tutti i giorni dalle ore 15:00 alle ore 19:00.

Presso la sede del Comitato Villaggio Europa a Rende il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17,30 alle 19,30
SI INVITANO TUTTI I CITTADINI CHE NON ARRIVANO ALLA 2° SETTIMANA DEL MESE, A PRESCINDERE DAI REQUISITI RICHIESTI, A PARTECIPARE!

REDDITO PER TUTTI, POVERTA’ PER NESSUNO!!!

SIA_ok

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