Erba, Canapa, Ganja, Cannabis sativa o indica; questi sono alcuni dei tanti nomi che indicano semplicemente una pianta, santificata da alcuni, demonizzata da altri. Ci sono religioni che ne contemplano il suo uso “mistico”, trattati scientifici che ne giustificano un uso medico, studi economici ed agroecologici che ne stabiliscono la sua prodigiosità in tanti campi e poi c’è chi la bolla semplicisticamente come la causa di tutti i mali. Al di là dell’uso che se ne fa, non si capisce come una pianta possa essere messa fuorilegge. Sarebbe come togliere l’oleandro dai nostri giardini o di votare all’estinzione alcuni funghi velenosi come l’amanita falloide. Un controsenso spaventoso, soprattutto se consideriamo che al contrario è lecito vendere il tabacco (seppure in pacchetti che recano stampigliati slogan inutilmente minacciosi e pensati per scoraggiarne il consumo) causa di tumori ed altre malattie respiratorie o l’alcool. Come giustificare un sistema giuridico che mi consente di imbottirmi di farmaci e di bere litri di super alcolici mentre mi proibisce uno spinello? Che differenza c’è se salgo in macchina ubriaco o fumato o impasticcato? Tutto passa dalla responsabilità personale; nessuna proibizione legale potrà mai impedire ad un tabagista di fumare o ad un alcolista di bere. Basta studiare attentamente la storia dei tanti sistemi proibizionistici sparsi nel globo.

Ma superiamo le note considerazioni su questa tematica.

Quello che segue è una video/intervista che parla in positivo delle tante qualità della canapa. Infatti, prima dell’avvento delle leggi che l’hanno dichiarata illegale, la cannabis era diffusamente coltivata nelle nostre campagne a causa dei suoi molteplici impieghi (carta, corde, tessuti), per il suo rapido accrescimento (sviluppa in un anno una biomassa quattro volte superiore a quella di un bosco) e per le scarsissime cure agronomiche che richiede.

Oggi tante ricerche hanno dimostrato l’importanza della canapa in vari settori, da quello tessile a quello delle bio-plastiche, da quello farmaceutico a quello della bio-edilizia. In effetti, alcuni maligni sostengono che il proibizionismo della canapa sia fondato più che su basi di natura sanitaria, su basi di natura economica. La nostra economia centrata sul petrolio e sulla chimica non tollera la tracotanza di una cotanto umile concorrente capace di sfornare tessuti, pannelli, mattoni e plastiche, addirittura ecocompatibili.

Per fortuna qualche pioniere sta nuovamente sperimentando questo tipo di coltura con buoni risultati. Visionare per credere……

Intervista sulla Canapa a Luigi Critelli dell’Associazione “il Punto Verde”

from Malanova info

 

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