Vecchi e nuovi veleni nel tirreno cosentino

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Venite pure turisti il mare è pronto per voi. Bello, azzurro , incontaminato, perfetto. Vi prepariamo una vacanza felice e faremo di tutto per nascondervi le notizie brutte. Intanto non parleremo più di navi dei veleni e della Cunsky affondata  Cetraro. Giuriamo sulla testa dei nostri figli, come giurò Berlusconi sulla testa dei suoi. Tanto oramai il pentito Fonti è morto e l’inchiesta è stata archiviata e passata alla Dda di Catanzaro. Sui veleni della Marlane e delle tonnellate di cromo seppelliti nell’area della fabbrica ci pensa il sindaco Praticò a mettere tutto a tacere . Dopotutto dopo l’assoluzione di Marzotto in primo grado che vuoi che possa accadere nell’appello a Catanzaro, se non un’altra assoluzione. Di San Sago a Tortora la Regione non ne vuole proprio sapere nonostante il Ministero dell’Ambiente su sollecitazione di Italia Nostra abbia detto che è necessaria una valutazione di incidenza ambientale , e sarebbe quindi prossimo a riaprire. Più tranquillo di così cosa si vuole. Ma ci sono due notizie che hanno turbato questa settimana i sonni di qualcuno.

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Una proviene sempre da Praia a Mare, dove il sindaco Praticò dorme davvero. Una ditta di autospurgo è stata presa con le mani nella marmellata confermando ciò che gli ambientalisti dicono da anni. Invece di sversare nell’impianto di Guardia Piemontese i liquami provenienti da pozzi neri sparivano nel nulla. E si parla di ben 171 mila litri. Litri quindi finiti nel mare o in terreni. Lo diciamo e lo scriviamo da anni. Sono migliaia le case, i villaggi, i ristoranti, gli alberghi non allacciati a linee fognarie. Case abusive, villaggi abusivi, ristoranti abusivi. A questi vanno aggiunti, impianti oleari, imprese artigiane che lavorano in prossimità dei fiumi, campeggi per camper, tutte strutture che dovrebbero essere munite di vasche dove scaricare i rifiuti che poi dovrebbero essere svuotate  da autospurgo e i liquami trasferiti in impianti specializzati nel disinquinamento. Uno di questi era quello di San Sago di Tortora, l’altro sulla costa tirrenica si trova a Guardia Piemontese. Quante di queste imprese fanno questo lavoro senza avere la tentazione di sversare in mare in occasione di una tempesta o affidarle a ditte che poi fanno a loro volta il lavoro sporco, come questa di Praia a Mare?  Ma sono stati scoperti altri metodi di smaltimento illecito e bisogna dare atto al Procuratore Capo di Paola, Bruno Giordano che su queste attività ha un’attenzione particolare. In un depuratore del comune di Cetraro gestito dal Comune stesso, ebbene è stata scoperta dalla polizia provinciale una vasca nascosta dove venivano gettati rifiuti di ogni genere. Poi da questa vasca sparivano nel mare. Ecco avevo giurato di non parlare più di veleni, per tranquillizzare i nostri turisti e come al solito mi è scappata la penna.

Francesco Cirillo

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